domenica 11 febbraio 2001

la madre ha un odore



La madre ha un odore, ha un sapore, quello dei primi giorni, in cui il rapporto tra colei che dona la vita e la sua creatura è fatto di sensualità (da senso) e di bisogno.

Il bambino percepisce il volto di sua madre, ne sente l’odore, l’odore del seno buono che lo nutre, tocca in profondità la pura carne e ne mangia a sazietà.


un paziente racconta:

Questi sono momenti che non sento miei, forse mi sono mancati o troppo presto interrotti.

Non so, mi sembra di aver provato con la fantasia a coprire un vuoto. 

I primi giorni della mia vita, i miei primi suoni, il mio primo pianto, il mio primo sorriso hanno coinciso con la malattia di mia madre.

Un male al cuore, il centro dei sentimenti, che si ammalava e a causa di ciò io venivo deprivato dei suoi abbracci, troppo presto.


Forse mi sono semplicemente perso questo evento, ero troppo piccolo per capire, ma in quel sentimento di colpa, colpa generale credo di aver vissuto a lungo... e tuttora vivo.

Ho sofferto della mia impotenza di fronte al malessere di mia madre e alla sua depressione. 


La madre ha un odore e un sapore, antico che rimane impresso nella regione primordiale del cervello tanto da condizionare in modo inconsapevole molte scelte e in particolare il contatto con l’ oggetto d’amore. 


Inevitabilmente la mente mi torna al racconto pieno di immagini sull’olfatto “Profumo” di Suskind e la sua visione di un mondo attraverso gli odori, il bisogno quasi di nutrirsi di odori, poichè lui stesso carente di odore... carente dell’oggetto primario d’amore. La madre.